CENTRO DI PEDAGOGIA CLINICA

Ragazzi sconnessi dal proprio corpo

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Adolescenti e percezione corporea:

Perché molti giovani si sentono “scollegati” dal proprio corpo?

L’adolescenza è una fase di transizione profonda, caratterizzata da cambiamenti fisici, psicologici e sociali che non sempre procedono di pari passo. Tra le molte sfide che questa fase comporta, emerge una difficoltà diffusa tra i giovani: la disconnessione dal proprio corpo. Ma cosa significa essere “scollegati” dal proprio corpo e quali sono le cause di questo fenomeno?

La disconnessione corporea: una realtà crescente tra i giovani

Diversi studi e ricerche in ambito psicologico e pedagogico evidenziano come molti adolescenti vivano una sorta di alienazione dal proprio corpo, una condizione che ha effetti significativi sul loro benessere fisico ed emotivo.

Cambimenti fisici e senso di estraneità

Durante l’adolescenza, il corpo cambia rapidamente e spesso in modo imprevedibile, il che può creare nei ragazzi una sensazione di estraneità e disorientamento. Gli studi di psicologia dello sviluppo notano che questo può portare gli adolescenti a percepire il proprio corpo come qualcosa di “altro” da sé, un’entità estranea da giudicare e non da sentire. I cambiamenti fisici diventano così un campo di confronto e giudizio, accentuando l’insicurezza e la distanza tra l’immagine reale di sé e quella percepita o desiderata .

L’influenza dei social media e dell’immagine corporea idealizzata

I social media, attraverso immagini filtrate e standard di bellezza irrealistici, creano un ideale di perfezione quasi irraggiungibile. Secondo alcuni studi, questa esposizione costante a modelli di bellezza virtuali porta i ragazzi a giudicare il proprio corpo dall’esterno, alimentando insicurezze e insoddisfazione corporea. In questo contesto, i ragazzi tendono a guardarsi attraverso lo sguardo degli altri e a percepire il proprio corpo come un oggetto da esibire e conformare, piuttosto che come una fonte di esperienza e di autenticità .

L’uso intensivo della tecnologia e la sedentarietà

L’uso estensivo di dispositivi tecnologici ha trasformato le modalità di interazione sociale e il modo in cui i giovani vivono la propria corporeità. Ore passate davanti a schermi contribuiscono a una vita sempre più sedentaria, portando a trascurare i segnali corporei (come postura e stanchezza) e a ridurre l’attenzione verso i bisogni fisici, come il movimento, il sonno e l’alimentazione. In tal senso, il corpo tende a essere percepito come “strumento” per navigare nel mondo digitale, piuttosto che come parte integrante del sé .

La pressione scolastica e l’individualismo

L’adolescenza è un periodo in cui le pressioni esterne — scolastiche, sociali e familiari — spesso orientano il ragazzo verso un’autonomia precoce, creando un forte investimento nelle competenze intellettive e nel successo. Questa enfasi sulla performance mentale può relegare il corpo a un ruolo secondario, portando a una percezione disgiunta tra mente e corpo. Alcuni pedagogisti suggeriscono che questa tendenza verso un individualismo eccessivo può aumentare il distacco corporeo, riducendo la capacità di ascolto delle proprie sensazioni fisiche e delle emozioni collegate .

Le conseguenze di una disconnessione corporea

La disconnessione dal corpo ha effetti rilevanti sulla salute fisica e mentale dei giovani. Una consapevolezza corporea limitata può portare a una bassa autostima, difficoltà nella gestione delle emozioni e persino problemi nelle relazioni interpersonali. La letteratura scientifica evidenzia come una percezione corporea consapevole e positiva sia collegata a una maggiore resilienza e a una maggiore capacità di gestione dello stress, aspetti fondamentali in una fase di vita così complessa .

Il ruolo del pedagogista nel promuovere la consapevolezza corporea

Come pedagogista, è possibile intervenire attivamente per aiutare gli adolescenti a ristabilire una connessione sana e autentica con il proprio corpo. Di seguito alcuni approcci efficaci:

1.Laboratori esperienziali di movimento

Attraverso attività che promuovono il movimento consapevole, come la danza, lo yoga o il Qi Gong, i ragazzi possono riscoprire la dimensione del movimento come fonte di piacere e di espressione. Queste pratiche favoriscono un’esperienza corporea diretta e permettono di esplorare il proprio corpo in un contesto privo di giudizio.

2.Percorsi di postura e ascolto corporeo

Attività che si focalizzano sulla postura e sulla percezione del corpo nello spazio aiutano i giovani a prendere consapevolezza dei propri gesti e delle proprie sensazioni. Il Cognitive Motor Training, ad esempio, è una metodologia che unisce movimento e consapevolezza corporea, stimolando una percezione più integrata e positiva del corpo .

3.Educazione alla gestione del corpo e dei segnali interni

Parte del lavoro pedagogico può includere momenti di riflessione e di dialogo sull’importanza di ascoltare i segnali interni, come fame, sete o stanchezza, educando i ragazzi a percepire e rispondere ai bisogni del proprio corpo. Questo aspetto è cruciale per costruire un rapporto sano e duraturo con se stessi.

4.Laboratori creativi e di espressione corporea

Le attività creative, come il teatro, il mimo o l’arte espressiva, permettono ai giovani di esplorare la propria corporeità in modo spontaneo e giocoso, favorendo un rapporto con il corpo meno basato sull’aspetto estetico e più incentrato sul vissuto.

Conclusioni

Promuovere la consapevolezza corporea negli adolescenti è un compito fondamentale per ogni educatore e pedagogista, poiché contribuisce a costruire una percezione più equilibrata e positiva di sé. La pedagogia può svolgere un ruolo chiave, offrendo percorsi di riscoperta e di valorizzazione del corpo, aiutando i giovani a integrare mente e corpo e a sviluppare un’identità più forte e consapevole.

 

 

 

Fonti

Crispiani, P. (2020). Pedagogia Clinica e Cognitive Motor Training.

Papalia, D. E., & Martorell, G. (2014). A Child’s World: Infancy through Adolescence. New York: McGraw-Hill Education.

Penedo, F. J., & Dahn, J. R. (2005). “Exercise and well-being: A review of mental and physical health benefits associated with physical activity.” Current Opinion in Psychiatry, 18(2), 189-193.

Przybylski, A. K., & Weinstein, N. (2017). “A Large-Scale Test of the Goldilocks Hypothesis: Quantifying the Relations Between Digital-Screen Use and the Mental Well-Being of Adolescents.” Psychological Science, 28(2), 204-215.

Steinberg, L. (2014). Age of Opportunity: Lessons from the New Science of Adolescence. New York: Houghton Mifflin Harcourt.

Tiggemann, M., & Slater, A. (2014). “NetGirls: The Internet, Facebook, and body image concern in adolescent girls.” International Journal of Eating Disorders, 47(6), 630-643.

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