CENTRO DI PEDAGOGIA CLINICA

Educazione all’affettività e teoria gender

In questo articolo vorrei parlarvi di educazione all’affettività e teoria gender (o di genere), quest’ultima in particolare ha fatto molto discutere all’interno dell’ambiente scolastico e politico, purtroppo non sempre con cognizione di causa.

L’affettività è importante per l’essere umano, per il suo equilibrio e per il suo benessere, mentre la questione del genere è importante per delineare la nostra personalità. Le due questioni inoltre, sono legate l’una all’altra, in quanto l’esplorazione della propria identità di genere ha delle implicazioni in senso affettivo

Alcuni critici sostengono che la teoria di genere minacci le tradizionali concezioni di genere e ruoli sessuali, mentre altri la considerano una prospettiva utile per comprendere la complessità delle identità di genere e promuovere l’uguaglianza.

Leggendo il seguente articolo, approfondiremo meglio l’argomento, così da fare un po’ di chiarezza, in modo che ciascuno possa farsi un’idea più chiara al riguardo e spero, libera da pregiudizi…

L’insegnamento della teoria gender a scuola s’inserisce, appunto, nel più ampio contesto dell’educazione all’affettività, argomento rispetto al quale, in Italia, ci sono state varie iniziative e dibattiti. Alcune regioni e scuole hanno sviluppato programmi educativi che includono l’educazione sessuale e all’affettività, mentre altre hanno adottato politiche più conservative o non hanno ancora affrontato in modo esplicito l’argomento. Le linee guida e le decisioni specifiche sull’educazione all’affettività possono variare a livello regionale e locale.

La competenza principale per decidere il curriculum scolastico spetta alle autorità educative locali, come i dirigenti scolastici e le amministrazioni regionali. Pertanto, le politiche e le decisioni sull’educazione all’affettività possono essere influenzate da una serie di fattori, tra cui: la sensibilità culturale, i valori sociali e le opinioni politiche prevalenti in una determinata area geografica.

È importante dunque, che pedagogisti ed educatori facciano adeguata formazione e divulgazione sull’argomento.

Le ragioni per cui alcune persone si schierano contro l’insegnamento della teoria di genere a scuola e l’educazione all’affettività possono derivare da diverse motivazioni. Alcune delle ragioni riguardano: preoccupazioni legate al credo religioso, alla mancata o all’erronea conoscenza di tale teoria, preoccupazioni di stampo etico e morale, semplice paura del cambiamento, preoccupazioni riguardanti la sfera della famiglia e della genitorialità.

Come vedremo però, l’educazione all’affettività è importante e dovrebbe svolgersi in ogni scuola, in quanto costituisce la base per un buon sviluppo dell’identità personale.

La ricerca dell’identità

La ricerca dell’identità è un processo complesso, che inizia dall’infanzia e che coinvolge molte tappe durante il percorso di crescita e sviluppo di un individuo. Durante questo processo, che si estende in verità durante tutto l’arco della vita, l’individuo sperimenta ruoli, comportamenti, valori e credenze. L’identità si sviluppa anche grazie all’interazione con gli altri, e alle varie esperienze, che offrono all’individuo l’opportunità di scoprire ciò che risuona con la propria identità. Sicuramente l’individuo, nel suo processo di definizione identitaria, sperimenterà momenti di crisi, confusione ed incertezza (ad esempio rispetto ai rapporti amicali e amorosi, alla scelta della scuola, ecc.). Un ruolo importante nel corso di questo processo, sarà rivestito dalle figure genitoriali, che saranno tanto più di supporto quanto più agiranno il loro essere genitori in maniera consapevole. Ma di questo ne parleremo in un altro momento…

Sicuramente è fondamentale il buon supporto dell’agenzia educativa per antonomasia, ovvero la scuola.

L’educazione all’affettività, che comprende l’educazione alla sessualità e all’identità di genere, l’educazione emotiva e l’implementazione delle capacità a risolvere i conflitti, è un aspetto cruciale per consentire ai giovani di esplorare e comprendere la propria identità in modo sano e consapevole. Se la costruzione dell’identità avviene in maniera sana ed equilibrata, l’individuo sarà in grado di relazionarsi agli altri in modo altrettanto sano ed equilibrato, pacifico e rispettoso, senza incappare in comportamenti violenti ed aggressivi.

È necessario promuovere una prospettiva aperta e inclusiva, che riconosca la diversità delle identità di genere e degli orientamenti sessuali, che faccia prevenzione rispetto comportamenti violenti ed aggressivi, che promuova la libertà di pensiero e lo spirito critico. Tutto ciò aiuta i ragazzi a sviluppare una maggiore comprensione di sé stessi e degli altri, riducendo il pregiudizio e la discriminazione.

Per fare questo bisogna fornire opportunità di esplorazione, dibattito, valutazione critica delle informazioni e sviluppo delle proprie opinioni, attraverso un approccio sensibile, inclusivo e basato sulla ricerca. Inoltre, coinvolgere gli insegnanti, i genitori e la comunità può contribuire a creare un ambiente educativo che sostenga l’esplorazione dell’identità, l’accettazione delle differenze e la promozione di valori di tolleranza, rispetto e uguaglianza.

L’educazione al pensiero critico permette agli studenti di diventare cittadini attivi e responsabili nella società.

L’educazione all’affettività

L’educazione all’affettività, che dovrebbe essere alla base dell’educazione in generale, è una componente importante dell’educazione sessuale e si riferisce alla promozione di conoscenze, abilità e atteggiamenti che consentono agli individui di sviluppare una sana consapevolezza e comprensione delle proprie emozioni, relazioni e sessualità.

L’obiettivo dell’educazione all’affettività è di fornire ai giovani gli strumenti necessari per comprendere ed esprimere in modo consapevole le proprie emozioni, gestire le relazioni interpersonali in modo sano e rispettoso, e sviluppare una visione equilibrata e positiva della sessualità. In secondo luogo l’educazione all’affettività è promotrice dei processi d’inclusione e di prevenzione rispetto a comportamenti aggressivi e violenti, ma anche rispetto a comportamenti sessuali inconsapevoli. Essa infatti, comprende vari argomenti che riguardano la consapevolezza emotiva, le relazioni interpersonali, il consenso e il rispetto, l’identità sessuale e di genere, la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e la contraccezione. Questi argomenti mirano a fornire agli individui le competenze necessarie per comprendere e gestire le proprie emozioni, sviluppare relazioni sane e rispettose, promuovere il consenso e prevenire abusi, accettare la diversità di identità sessuale e di genere, nonché prendere decisioni informate sulla salute sessuale.

I paesi nordici, come la Svezia, la Norvegia, la Danimarca, la Finlandia e l’Islanda, sono noti per avere sistemi di educazione sessuale progressisti e completi. Questi paesi mettono l’accento sull’educazione sessuale inclusiva, che va oltre la semplice informazione biologica, fornendo una visione ampia della sessualità e promuovendo l’accettazione della diversità. Essi hanno adottato un approccio aperto, basato sui diritti e centrato sull’empowerment degli individui, fornendo una solida base di conoscenze e competenze. Infatti vengono affrontati temi complessi come la sessualità adolescenziale, la diversità sessuale, la salute mentale sessuale e gli abusi sessuali. In questo modo forniscono uno spazio sicuro in cui gli studenti possano porre domande, condividere esperienze e ottenere supporto.

Gli argomenti trattati dall’educazione all’affettività

Vediamo più nel dettaglio gli argomenti trattati dall’educazione all’affettività:

  • La consapevolezza emotiva: L’educazione all’affettività aiuta i giovani a sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni, desideri e bisogni, ad acquisire competenze di gestione ed autoregolazione emotiva. Questo li aiuta a comprendere meglio se stessi e a costruire una sana autostima, favorendo il benessere emotivo e mentale. Abbiamo parlato di educazione emotiva anche in nell’articolo: “Le emozioni a scuola contano“, dove tra l’altro si sottolinea l’importanza delle emozioni anche al fine dell’apprendimento.
  • Le relazioni interpersonali: ovvero attraverso l’educazione all’affettività si vuole favorire la comprensione delle dinamiche relazionali, l’empatia, la comunicazione efficace, la negoziazione dei conflitti e la promozione di relazioni sane, appaganti e rispettose.
  • Il consenso e rispetto: quando si fa educazione all’affettività si discute anche dei concetti di consenso, rispetto dei limiti personali e promozione di relazioni basate sul rispetto reciproco in generale. Questo può includere la comprensione dei diritti sessuali e riproduttivi, l’importanza del consenso informato nelle interazioni sessuali e la prevenzione degli abusi. Gli studenti imparano così a riconoscere segnali di abuso, a comprendere i confini personali e a sviluppare abilità di comunicazione e assertività, fornendo loro gli strumenti per proteggersi e chiedere aiuto se necessario. L’obiettivo è responsabilizzare i giovani a prendere decisioni consapevoli e responsabili riguardo alla loro sessualità.
  • L’identità sessuale e di genere: l’educazione all’affettività intende promuovere la consapevolezza delle diverse identità sessuali e di genere, sottolineando l’importanza di accettare e rispettare le persone in base alla loro identità di genere e orientamento sessuale. Contribuendo ad abbattere il pregiudizio, gli ambienti scolastici diventano automaticamente più inclusivi.
  • La prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e contraccezione: l’educazione all’affettività mira infine, a fornire informazioni sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, sull’uso corretto dei metodi contraccettivi e sulla promozione di comportamenti sessuali sicuri.

Ma in cosa consiste la teoria gender?

La teoria di genere si riferisce all’idea che il genere sia principalmente un costrutto sociale e culturale, influenzato da norme, ruoli e aspettative che vengono attribuiti alle persone in base al loro sesso. Questa prospettiva mette in discussione l’idea che il genere sia completamente determinato dalla biologia, il ché non significa negare che le differenze biologiche tra il genere maschile e femminile esistano.

Viene dunque riconosciuta l’importanza dell’identità di genere, che può differire dalla designazione di genere assegnata alla nascita. L’identità di genere si configura come un’esperienza personale e soggettiva, che ogni individuo ha il diritto di definire in base a come si sente interiormente.

Tale teoria inoltre, sostiene l’esistenza di un continuum di genere, in cui le persone possono identificarsi lungo uno spettro che va oltre le categorie binarie di maschio e femmina. Questo approccio riconosce la diversità e la complessità delle identità di genere, inclusi termini come non-binario, genderqueer, genderfluid e molti altri.

L’obiettivo è quello di abbattere gli stereotipi di genere e liberare le persone dai ruoli e dalle aspettative rigide che spesso vengono associate al loro sesso, promuovendo la libertà di espressione e il diritto delle persone di vivere e identificarsi in modo autentico, al di là delle limitazioni imposte dai ruoli di genere tradizionali.

La teoria di genere sottolinea l’importanza di creare società inclusive in cui tutte le identità di genere siano rispettate e valorizzate. Sostiene l’uguaglianza di genere e lotta contro la discriminazione e l’oppressione basate sul genere.

Pregiudizi e preoccupazioni rispetto la diffusione teoria gender

Alcune persone basano le loro obiezioni sulla base di credenze religiose o valori culturali che possono considerare la teoria di genere o l’educazione all’affettività come contrarie alle loro convinzioni.

Altri potrebbero avere una comprensione limitata o erronea della teoria di genere o dell’educazione all’affettività. Può esserci una mancanza di informazioni accurate o essere diffusi stereotipi e fraintendimenti che generano resistenza.

Alcuni individui possono temere che l’insegnamento della teoria di genere o dell’educazione all’affettività possa incoraggiare comportamenti considerati immorali o contrari ai principi etici tradizionali.

L’introduzione di nuovi concetti o approcci all’educazione può generare resistenza a causa della paura dell’ignoto o della percezione di un cambiamento radicale nel sistema educativo.

Altri ancora credono che l’insegnamento della teoria di genere o dell’educazione all’affettività sia un’intrusione nella sfera familiare in quanto ritengono che l’educazione sessuale e affettiva ai propri figli debba essere prerogativa esclusiva dei genitori.

Tuttavia, come leggeremo più avanti, esistono prove scientifiche rispetto al fatto che il genere non sia completamente determinato biologicamente ma piuttosto sia influenzato da una combinazione complessa di fattori biologici, psicologici e sociali.

Il genere non è determinato esclusivamente in senso biologico

Innanzitutto ci sono persone intersex che nascono con caratteristiche biologiche che non si adattano alle tipiche definizioni di maschio o femmina. In secondo luogo, vi sono studi sul cervello che hanno evidenziato differenze strutturali e funzionali tra i sessi, ma non vi è una corrispondenza diretta tra queste differenze e le identità di genereLa ricerca ha mostrato che le strutture e le attività cerebrali possono variare all’interno di ogni genere, e che alcuni individui possono avere caratteristiche cerebrali che si allineano più strettamente al genere opposto. Numerose ricerche testimoniano l’esistenza di persone transgender che sperimentano una discrepanza tra il sesso assegnato alla nascita e la loro identità di genere. Ciò indica che l’identità di genere non è strettamente legata alla biologia, ma è un’esperienza personale e soggettiva.

L’ambiente sociale e culturale svolge un ruolo significativo nella formazione del genere. Gli individui assimilano ruoli di genere, aspettative e comportamenti attraverso l’interazione con la società circostante. Le concezioni di genereinfatti, variano nelle diverse culture, evidenziando che non esiste un’unica definizione o ruolo di genere universale basato solo sulla biologia. Ciò suggerisce che il genere sia un costrutto sociale e culturale.

La questione del genere è complessa e le prove scientifiche sono ancora oggetto di ricerca e dibattito. Mentre queste evidenze indicano che il genere non è esclusivamente determinato biologicamente, è necessario considerare un approccio integrato che comprenda i molteplici fattori che influenzano l’identità di genere.

La teoria di genere ha avuto un impatto significativo nel contesto degli studi di genere, dei diritti LGBTQ+ e delle discussioni sulle politiche di uguaglianza di genere.

In conclusione, l’educazione all’affettività e la teoria di genere si completano l’una con l’altra nell’ambito dell’educazione, poiché entrambe mirano a promuovere un’apertura mentale, una comprensione profonda e un rispetto verso la diversità delle identità di genere e sessuali. Questo approccio educativo contribuisce a creare un ambiente più inclusivo e tollerante, in cui gli individui possono esplorare e vivere la propria identità autentica senza giudizio o discriminazione.

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